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  • Nome italiano: leccio
  • Nome scientifico: quercus ilex l.
  • Famiglia: Dicotyledones
  • Classe: Dicotyledones
  • Sottodivisione: Angiospermae
  • Divisione: Spermatophyta

Diffusa in tutto il Bacino del Mediterraneo. Specie termofila caratteristica della macchia mediterranea, si trova dal livello del mare fino a 600 m (anche più in alto nel Sud Italia). E' una delle querce sempreverdi. Molto longevo, può raggiungere i mille anni.

Dimensione e portamento
Alto fino a 30 metri con chioma densa, sempreverde, molto scura.
Tronco e corteccia
Tronco diritto e robusto con corteccia rugosa grigio-brunastra, screpolata in placchette subrettangolari.
Foglie
Persistenti, coriacee, variano molto nella forma e nelle dimensioni. Sono lunghe al massimo 7 cm, con breve picciolo; lamina superiore glabra, vere scuro e lucida, inferiore tomentosa, grigiastra con nervature rilevate.
Strutture riproduttive
I fiori maschili sono disposti in glomeruli che formano amenti filiformi, mentre quelli femminili, con breve peduncolo, si trovano sui rami soli o in gruppi di 2-3. La ghianda è lunga fino a 3 cm e presenta una cupola grigio chiaro con squamette appressate.
Ricco di tannino, il legno di leccio è molto duro e di difficile lavorazione. Usato specialmente come pianta forestale e per alberare strade e parchi.
Coltivato principalmente a ceduo per la produzione di legna da ardere, è importante perché permette di ricavare produzioni anche da terreni difficili. La capacità di generazione di polloni dopo un' utilizzazione è molto buona e maggiore rispetto alle querce caducifoglie. Il turno varia generalmente dai 30 ai 45 anni, tuttavia anche turni allungati di 45 - 55 anni non compromettono la capacità di generare polloni. La produzione dei cedui di leccio è modesta, varia dai 2 ai 5 m³ ad ettaro di incremento annuo. Degna di nota è anche la funzione estetica dei boschi di alto fusto che caratterizzano zone dell' Italia peninsulare costiera.

Attività

Tutti gli itinerari collegati a quercus ilex l.

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