• Nome italiano: sambuco
  • Nome scientifico: sambucus nigra l.
  • Famiglia: Dicotyledones
  • Classe: Dicotyledones
  • Sottodivisione: Angiospermae
  • Divisione: Spermatophyta

Il Sambuco è una pianta originaria dell'Europa e del Caucaso; oggi è una specie ormai cosmopolita, diffusa in tutte le aree temperate dei continenti. In Italia è presente in tutte le regioni, dal piano ai 1.400 metri circa di quota.

Dimensione e portamento
Raggiunge al massimo un'altezza di 10 metri. Ha chioma espansa, densa e globosa. I fusti sono retti e molto ramificati, con rami ad andamento arcuato e ricadente.
Tronco e corteccia
Piuttosto corto, nodoso e irregolare, con scorza bruno-grigiastra, rugosa e solcata in senso verticale. Il midollo centrale è candido e soffice.
Foglie
Opposte, decidue, picciolate, lunghe 20-30 cm, provviste di stipole ovate o tondeggianti (1 cm), acute all'apice. Emanano un odore sgradevole. La lamina è imparipennata, composta da 5-7 segmenti ovati, ad apice acuminato e margine seghettato.
Strutture riproduttive
Compaiono in aprile-giugno, sono bianco crema, riuniti in corimbi ombrelliformi. I frutti sono delle drupe globose, succose a maturità, viola-nerastre; contengono da 2 a 5 noccioli monospermi a forma di pinolo.
Molteplici sono gli usi delle varie parti della pianta di sambuco.
Le foglie e la scorza fresca vengono impiegate per preparazioni medicinali di tipo cutaneo (non per uso interno perché contengono alcaloidi pericolosi).
I fiori vengono usati per preparare frittelle, dolci casalinghi e uno squisito sciroppo.
Con i frutti ben maturi si ottiene un fermentato (vino di sambuco) e si possono preparare sciroppi, gelatine e marmellate.
Il midollo di sambuco veniva impiegato nella strumentazione da laboratorio e in modellistica.

Attività

Tutti gli itinerari collegati a sambucus nigra l.

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