Foreste Casentinesi, Monte Falterone, Campigna
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
Tipologia
Parchi Nazionali
Contatti
Gestore: Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Sede: Via G. Brocchi, 7 - 52015 Pratovecchio (AR)
Tel. 0575/50301 - Fax 0575/504497
Sede Comunità del Parco: via Nefetti, 3 - 47018 Santa Sofia (FC)
Tel. 0543/971375 - Fax: 0543/973034
Sito web: www.parcoforestecasentinesi.it
Descrizione
Il Parco spicca, dal punto di vista naturalistico, come una delle aree forestali più pregiate d'Europa, il cui cuore è costituito dalle Foreste Demaniali Casentinesi, al cui interno si trova la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, istituita nel 1959 (prima in Italia, più di 750 ettari di bosco preclusi al libero accesso e a ogni forma di intervento umano).
Fanno parte del Parco la porzione montana delle valli romagnole del Montone, del Rabbi e del Bidente. I torrenti romagnoli sono caratterizzati da vallate strette e incassate, con versanti a tratti rocciosi e a tratti fittamente boscati. Il settore toscano comprende, oltre a una piccola porzione del Mugello, parte del Casentino, cioè il territorio che abbraccia l'alta valle dell'Arno, le cui sorgenti sono situate sulle pendici meridionali del Monte Falterona. Il versante toscano, molto più dolce, è solcato dalle valli dei torrenti Staggia, Fiumicello e Archiano, affluenti di sinistra dell'Arno. Il cuore del Parco è rappresentato dalle Foreste Demaniali Casentinesi.
L’uomo su questo ambiente ha avuto sempre una notevole influenza fin dal tardo Medioevo; si sono susseguiti tagli di boschi sia per fornire il legname necessario all’opera del Duomo ed ai cantieri navali di Pisa e Livorno, ma anche tagli abusivi dei querceti per la legna da ardere.
Le utilizzazioni sono state talmente intense che Pietro Leopoldo dovette chiamare un esperto austriaco (Karl Siemon, che italianizzerà il proprio nome in Carlo Siemoni) per cercare di prevenire il dissesto idrogeologico. Fu Siemoni che introdusse l’abete bianco ed il castagno.